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Branding

David Aaker: il modello di Branding

David Aaker: 20 principi per il successo.

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David Aaker: il modello di Branding

David Aaker è uno dei grandi padri americani del branding. Una vera autorità. 15 libri tradotti in 15 libri e venduti in tutto il mondo e oltre 100 articoli. Professore di Marketing Strategy alla Haas School business dell’Università di Berkeley California, è stato tra i primi ad definire il branding come vera e propria disciplina con un modello metodologico e procedurale completo, con la definizione nel 1996 del “modello di identità di marca” detto anche “modello di Aaker“. David Aaker Modello di Brand Loyalty

Il testo parte dall’assunto chiave del branding ovvero che i brand siano asset strategici, ovvero che brand forti possono essere la base per un vantaggio competitivo futuro e per una redditività a lungo termine. Uno dei primi obiettivi del brand bulding è quindi creare, migliorare e sfruttare il valore di marca, le cui dimensioni principali sono consapevolezza, associazioni e fedeltà al parco clienti. In altre parole:

brand awareness

brand associations

brand loyalty

Ovvero i concetti chiave del branding.

Il brand è “valore”. Ovvero denaro. Non a caso, da più di un decennio società come Interbrand e Millward Brown stilano classifiche annuali e di settore per valutare la stima dei valori di brand con Coca Cola, Apple, GE, LVMH, Ibm, McDonalds, Ford.

In un mercato sempre più affollato, gli sciocchi si fanno concorrenza sul prezzo. I più intelligenti trovano un modo per creare un valore duraturo nella mente del consumatore.

Dice, non a caso, Tom Peters.

Il libro ha una lettura facile, con sintesi finale per ogni capitolo. La scrittura è veloce, con esempi purtroppo “molto americani” e di mercato mass. Per cui forse, manca di un’analisi lato brand di nicchia o indie, se preferiamo chiamarli così. Ma rimane il fatto, che una volta compresa la teoria sarà più facile applicare tali principi anche alla nicchia.

Uno degli aspetti più interessanti del libro è l’analisi della struttura organizzativa funzionale alla gestione corretta del branding e come i modelli organizzativi impostati correttamente in funzione del branding possono potenziare l’azienda stessa (esempio modello silos). Sempre nella stessa direzione va il capitolo “internal branding” che a detta dell’autore richiede ” comprendere i valori, credere in esso e viverlo”, per ottenere un’autentica e intesa esperienza di marca.

Infine una nota a margine. Sebbene il libro non parli mai direttamente di personal branding in realtà i suoi principi possono essere applicati al tema della costruzione dell’identità personale e professionale ugualmente.

Se non sai dove stai andando, arriverai da qualche altra parte.

Yogi Berra

Il libro è acquistabile online su Amazon.

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Economia Comportamentale

Francesca Gino: Talento Ribelle

 

Libro Talento Ribelle Francesca Gino

Perchè infrangere le regole paga (nel lavoro e nella vita).

Il personal branding parte da il contenuto e il mindset. Ma quali modelli adottare di leadership? Una lettura dei “talenti ribelli” intervistati e studiati da Francesca Gino che hanno utilizzato modelli di leadership alternativi.

Francesca Gino l’ho scoperta anni fa nei testi di uno dei mie autori culto, in quanto professore di Economia Comportamentale, ovvero Dan Ariely. Nei suo testi, spesso veniva citata Francesca Gino, per i contributi a ricerche in ambito di psicologia cognitiva. In effetti la Gino è una ricercatrice italiana che insegna alla Harward Business School Business Amministration ed è entrata in numerosi premi e liste tra cui la Thinkers50 ovvero la lista dei 50 management thinker più influenti del Pianeta.

Qualche anno fa, quando mi è stato affidato il corso di Professional Branding alla Business School del Sole24 Ore ho pensato che sarebbe stato perfetto iniziare con uno spunto del suo libro.

Il libro ha un titolo molto esplicativo e parte da un concetto di rovesciamento dell’aggettivo ribelle, spesso considerato colui che vive al di fuori delle regole. Francesca Gino, con mano sicura, ci porta invece attraverso una galleria di personaggi, per analizzare attentamente alcuni aspetti e caratteristiche della personalità di un ribelle. E ci permette di ricostruire in fase finale un quadro molto più complesso e articolato di quel che significhi la parole “ribelle”.

To live outside, you must be onest.

Bon Dylan

Sono due gli incontri o meglio le riscoperte che ho amato particolarmente in questo libro. Uno è Massimo Bottura, patron e chef dell’Osteria Francescana, tre stelle Michelin che avevo già studiato ai tempi di una mia esperienza professionale in un ristorante stellato.

Massimo Bottura - Hosteria Francescana
Photo Credit: Massimo Bottura – Hosteria Francescana

Non lasciate che la tradizione vi vincoli. Fate in modo che vi renda liberi.

Massimo Bottura, Chef Osteria Francescana

L’altro è il comandante Sully ovvero Chesley Sullenberger che tutti abbiamo amato nel grandioso film di Clint Eastwood che racconta l’ammaraggio sul Hudson in una New York fredda di un giorno qualunque di gennaio nel 2009.

In questo caso, Gino ci ricorda che quando inquadriamo il lavoro intorno ad obiettivi di apprendimento, otteniamo risultati migliori rispetto a quando lo inquadriamo intorno agli obiettivi di rendimento, vome il raggiungimento di risultati.

Gli otto obiettivi della Leadership Ribelle di Francesca Gino

Ma quali sono gli obiettivi della LEADERSHIP RIBELLE ovvero “quell’atteggiamento che ci porta a combattere gli impulsi propri della natura umana verso tutto ciò che comodo e familiare. Coviamo il desiderio innato di essere accettati dagli altri e quindi ci conformiamo di continuo alle loro opinioni, alle loro preferenze, ai loro comportamenti” (Cit. dal libro).

  • Cercare la novità: l’ibridazione, il confronto, il sincretismo con tutto ciò che è fuori da noi e da quello che facciamo di solito.
  • Incoraggiare il dissenso: avere “yes” men non auita, incoraggiare a dissentire o respingere il “pensiero di gruppo” per vedere e cercare di capire cosa esista oltre la siepe.
  • Aprire le conversazioni, non chiuderle: attraverso ad esempio una tecnica chiamata “plussing” ovvero aggiungere piuttosto che sottrarre ai lavori di gruppo.
  • Rivelarsi e riflettere: “una volta che riusciamo a stabilire una connessione con il nostro talento, a prendere il sopravvento è il brivido della possibilità” (cit. dal libro).
  • Imparare tutto e poi dimenticarlo: “Se dovete innovare dovete sapere tutto e poi dimenticarlo”, ricorda Bottura alla sua brigata.
  • Trovare la libertà nei limiti: forse di questi tempi di Covid-19, il più attuale e sfidante. Innovazione e creatività, vengono sfidate dal limite.
  • Guidare dalla trincea: il leader seduto in panchina non funziona. meglio quello che scende in campo, a fianco del team.
  • Incoraggiare gli incidenti fortuiti: la vita può prendere strade inaspettate se si leggono gli eventi con uno spirito di elaborazione. Un errore può innescare una svolta.

A questo link si possono trovare le informazioni sulla dott.ssa Gino e sulle sue attività e il libro acquistabile qui online su Amazon

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Formazione

Un quarto all’una: il marketing in evoluzione con Luca Oliverio

Luca Oliverio è un professionista che stimo per la sua capacità di avere una visione olistica della comunicazione, del marketing e del branding. Una chiacchierata con lui è un’ottima occasione per parlare di molte cose attraverso la prospettiva del marketing e del branding.

Nella chiacchierata ho affrontato il tema del personal e del professional branding, perchè avviare un percorso di branding e le possibilità che questo ci apre per la nostra vita personale e professionale. Abbiamo parlato di quanto ci vogliamo porre la domanda su chi siamo. E della complessità nell’usare gli strumenti del marketing a nostra disposizione, come Swot Analysis o Prisma di Kapferer.

Un quarto all’una, il marketing in evoluzione, è il format video (disponibile anche come podcast audio) che Luca ha iniziato a curare subito dopo il lockdown, per incontrare imprenditori e professionisti del marketing e dialogare con loro per interpretare meglio il mondo che sta cambiando, tenendo una traccia di quello che succede e soprattutto provare a stare davanti a questa evoluzione.

Oltre a ciò, Luca è founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l’obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione. Luca è anche Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

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Branding

Personal Branding: 3 Ted Talk da vedere

Investire un po’ di tempo, per vedere un video sul personal branding, è un ottimo modo per conoscere di più la materia e nel caso di video in inglese, per mantenere l’esercizio. Quali sono i primi video per iniziare un percorso nel professional branding?

Crea valore per il tuo audience. Crea valore per il tuo network.

1. Designing a purposeful personal brand from zero to infinity | Tai Tran | TEDxBerkeley

Tai Tran ci racconta come costruire un proprio percorso di identità da zero, attraverso la creazione di valore. Il suo è iniziato con una “New Year’s resolution” ovvero con i “buoni propositi di inizio anno” di scrivere un post su Linkedin al giorno.

La frase da ricordare

“Create value for your audience. Create value for your network. Many people see personal branding as numbers’ game. Thinking more people you know, the better will be. I think is more about deepth than width”.

Tai Tran

Tain Tran - Ted Talk
Named the youngest Forbes 30 Under 30 and LinkedIn Top Voice in Marketing and Advertising, Tai is an experienced storyteller, marketing leader, and entrepreneur. Followed by over 100,000 executives and young professionals, Tai’s work has been widely recognized by Forbes, LinkedIn, Twitter, MarketWatch, and Tech Insider. He previously led digital and content marketing at top Fortune 500 companies, including Apple and Samsung. Tai is currently the Head of Content and Brand at SelfScore. He is an alum of the UC Berkeley Haas School of Business. Tai is the author of the upcoming book, Zero to Infinity.

Non è cosa tu racconti. Ma quello che gli altri pensano di te.

2. Powerful Personal Branding | Ann Bastianelli | TEDxWabashCollege

Ann Bastianelli ci ricorda di non cadere nella trappola che il personal branding sia quello che tu racconti agli altri. Il personal branding è esattamente il contrario, ovvero come gli altri vedono te attraverso quello che tu fai.

Ci sono 3 grandi benefit nel costruire un forte personal branding: you lead more, you win more, you gain more.

La frase da ricordare

“You can’t fake your Potato Head”.

Ann Bastianelli

Ann Bastianelli - Ted Talk
Ann Bastianelli joined the marketing faculty at Indiana University Kelley School of Business following a career that included senior executive roles at Leo Burnett, DowBrands, IKON Office Solutions and Hillenbrand. Among the many facets of her business legacy are award-winning advertising campaigns for McDonald’s Happy Meals, Eggo Waffles, and The Scrubbing Bubbles from Dow Bathroom Cleaner. An author/editor of four books, Ann is CEO of Anthology Consulting, specializing in marketing strategy and executive coaching. A member of Leading Authorities Speaker’s Bureau, Ann has delivered keynote speeches for some of the world’s most admired companies.​

Non aver paura di fare domande.

3. Don’t strive to be famous, strive to be talented | Maisie Williams | TEDxManchester

Maisie Williams è un’attrice e attivista. Ci ricorda di fare domande e ridere in faccia alle persone che ci rispondono che sono domande stupide. Di essere aperti alla conoscenza e alla comprensione di cosa ci circonda. L’obiettivo è la tutela e la costruzione del talento individuale, non il successo.

La frase da ricordare

“”Talent will carry you further than your 15 minutes of fame”.

Maisie Williams

Maisie Williams Ted Talk
Margaret Constance Williams, known as Maisie Williams, is an English actress. She made her professional acting debut in 2011 as Arya Stark of Winterfell in the HBO world phenomenon Game of Thrones. Selected among 300 British actresses, she plays the role of a tomboyish young girl from a noble family for which she won numerous awards. Her broad artistic life led her to co-found Daisie, a social media aimed at creative people in the world of arts, fashion, tv, film, photography, music, and literature. The aim of the app is to bring individuals from across industries together, to help foster collaborations with other artists and provide an alternative route into creative industries. Maisie said “Our main goal is to have a community of artists that are collaborating, uploading their work and sharing their projects.. helping others create their careers.”