“𝘾𝙧𝙚𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙞𝙣 𝙪𝙣𝙖 𝙩𝙧𝙖𝙣𝙨𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙖𝙣𝙩𝙧𝙤𝙥𝙤𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙞𝙘𝙖. 𝙎𝙞 𝙩𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙘𝙝𝙞 𝙫𝙤𝙜𝙡𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚, 𝙞𝙣 𝙦𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙚𝙪𝙧𝙤𝙥𝙚𝙞. 𝙋𝙚𝙧 𝙘𝙤𝙜𝙡𝙞𝙚𝙧𝙣𝙚 𝙡’𝙚𝙨𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙪𝙡𝙚𝙧𝙚𝙢𝙤 𝙪𝙣𝙖 𝙨𝙚𝙧𝙞𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙞𝙣𝙘𝙞𝙥𝙞 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞. 𝙏𝙧𝙖 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙞, 𝙡’𝙖𝙘𝙘𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙖
𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙣𝙚𝙩 𝙥𝙚𝙧 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞; 𝙪𝙣𝙤 𝙨𝙥𝙖𝙯𝙞𝙤 𝙤𝙣𝙡𝙞𝙣𝙚 𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙤; 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙖𝙘𝙦𝙪𝙞𝙨𝙞𝙧𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙚𝙩𝙚𝙣𝙯𝙚 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞; 𝙖𝙡𝙜𝙤𝙧𝙞𝙩𝙢𝙞 𝙧𝙞𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙤𝙨𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚; 𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙩𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙞 𝙢𝙞𝙣𝙤𝙧𝙞 𝙤𝙣𝙡𝙞𝙣𝙚.”
𝙋𝙧𝙚𝙨𝙞𝙙𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙐𝙧𝙨𝙪𝙡𝙖 𝙫𝙤𝙣 𝙙𝙚𝙧 𝙇𝙚𝙮𝙚𝙣, 𝙂𝙪𝙞𝙙𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙙𝙚𝙘𝙚𝙣𝙣𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚.
Nel giugno del 2021, la Presidente von der Leyer aveva solo anticipato quello che a fine gennaio è diventata una proposta della Commissione al Parlamento Europeo di approvazione della 𝗗𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 𝘀𝘂𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗱𝗲𝗰𝗲𝗻𝗻𝗶𝗼 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮𝗹𝗲.
Per leggerla e scaricarla vedi qui Digital Rights Diritti Digitali
Anche solo scorrendo velocemente i titoli dei capitoli che l’articolano, si capisce l’importanza della sua approvazione in tempi rapidi, seguita da una applicazione che permetta di tutelare il cittadino europeo nella sua nuova vita #onlife come direbbe il Professor Luciano Floridi.
Vediamo in sintesi seguendo i capitoli in cui è articolata la dichiarazione dei Digital Rights (Diritti Digitali)
✅ Mettere le persone al centro della trasformazione digitale.
✅ Solidarietà ed inclusione (tra cui il diritto alla connettività e alla formazione sulle competenze digitali).
✅ Libertà di scelta, per un ambiente equo online e un’interazione consapevole con l’Ai.
✅ La partecipazione allo spazio pubblico digitale per evitare disparità tra i cittadini.
✅ Il diritto alla sicurezza per un controllo dei dati e la tutela dei più giovani ovvero cyber safety, concetto differente rispetto alla più conosciuta security.
✅ La sostenibilità del digitale, favorendo soggetti a ridotto impatto sociale e ambientale.
Ne abbiamo parlato su Rinascita Digitale con Pietro Jarre, co fondatore di Sloweb ed esperto di memoria digitale e di sostenibilità in senso ampio, non solo ambientale.
Perchè la consapevolezza di avere dei diritti è il primo passo per esercitarli.