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Comunicazione Rinascita Digitale

’20 | ’21 | ’22 Presente e Futuro della Comunicazione d’Impresa

Un evento tenuto il 6 maggio in collaborazione con l’Eco della Stampa e Rinascita digitale.

’20 | ’21 | ’22 – Presente e Futuro della Comunicazione d’Impresa

Un evento tenuto il 6 maggio in collaborazione con l’Eco della Stampa e Rinascita digitale. Un viaggio fra le trasformazioni della comunicazione d’impresa attraverso 3 keyword, ognuna corrispondente a un anno ben preciso. 2020 attention, 2021 reaction e 2022 purpose. Allerta, sperimentazione e consolidamento. È il percorso di 10 grandi brand italiani mossi dall’esigenza di modificare i loro modelli comunicativi, per avvicinarsi sempre più alle persone e a un mercato in continuo cambiamento.

Interventi brevi e dinamici. 16 speech di realtà aziendali che ricoprono fasce di mercato molto diverse fra loro. Un’occasione per trasferire punti di vista di spessore e ricostruire una realtà comunicativa sfaccettata e in continua evoluzione.

Il mio intervento qui a ’20 | ’21 | ’22 – Presente e Futuro della Comunicazione d’Impresa e un breve abstract qui a seguire:

“Nel sonno una cosa ci rassicura, ed è il fatto di uscirne, e di uscirne immutati, dato che una proibizione bizzarra c’impedisce di riportare con noi il residuo esatto dei nostri sogni. “

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano

Pensavamo fosse un sonno questa pandemia, meglio un incubo. E forse come dice la Yourcenar, in quell’ #andràtuttobene, che è stato uno slogan per tanti mesi del 2020, c’era un po’ questa, malcelata, speranza.

Di uscirne, immutati. Di poter tornare alle nostre vecchie vite.

Ma la vera sfida che ci offre la realtà è proprio questa. Quella di non trasformare le nostre vite in uno sogno, o meglio sonno anestetizzante. Dove domani ci siamo dimenticati quello che è successo. Chi eravamo e chi siamo diventati. Ma soprattutto cosa vogliamo per il nostro futuro.

Così occupandoci di comunicazione, abbiamo raccolto l’invito dei colleghi di Eco della Stampa di leggere un triennio 2020, 2021 e 2021.

Una sorta di IERI, OGGI, DOMANI, citando il film di De de Sica del 1964.

Abbiamo portato al tavolo 14 brand. O meglio 14 aziende. 14 ecosistemi di stakeholder che si sono trovati ad affrontare quello che Giuseppe Mazza che ha definito «l’evento di comunicazione (finora) più gigantesco della storia umana».

Ci hanno raccontato il loro punto di vista. Ma soprattutto ci hanno ricordato, con il loro interventi il significato della parola comunicazione che deriva dalla parola latina 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒, mettere in comune, composto di cum insieme e munis ufficio, incarico, dovere, funzione.

La comunicazione è un’espressione sociale prima ancora che identitaria, trova un senso nella relazione ma soprattutto nella sua chiarezza e correttezza. In quel compiere il dovere. Quello per cui è nata. Quello per cui è chiamata. Altrimenti esistono altre parole come propaganda, disinformazione, mistificazione, distorsione.

La comunicazione è un collettivo plurale, che trova la sua significazione nelle parole chiavi che ci hanno regalato i relatori dell’evento come #trasparenza, #concretezza, #coesione, #consapevolezza, #servizio, #opportunità, #trasformazione, #coraggio, #impatto, #cambiamento #autenticità.

Stefano Saladino ha introdotto parlando di #azione per il 2021 e forse non è un caso. Perché si collega al nostro impegno come iDOERS. L’impegno del fare. La comunicazione, se fatta bene, è fare. Quasi un controsenso. Quando uno dice: “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, forse dovremmo spiegare che quella parola dire, non è comunicazione. Dico se lo sto facendo. Dovremmo tutti dire, se lo stiamo facendo.

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